Articoli su sentenze, quando a prevalere è l’interpretazione e  la sintesi (modello highlits)

Esempio di adeguamento alla contemporaneità che però penalizza il rapporto diretto con il testo

21 settembre 2025 11:41
Articoli su sentenze, quando a prevalere è l’interpretazione e  la sintesi (modello highlits) -
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Articoli su sentenze. Si adotta il modello interpretativo e la sintesi (modello highlights). Esempio di adeguamento alla contemporaneità che però penalizza il rapporto diretto con il testo.

Articoli su sentenze. L’interpretazione e la sintesi (modello highlights)

Articoli su sentenze. Ogni giorno i siti che si interessano di scuola propongono vari contributi. La tipologia è diversa: fatti di cronaca, riflessioni su aspetti pedagogici e didattici, questioni sindacali e riflessioni su sentenze. Quest’ultime trattano un’ampia casistica. Prevalgono vicende sulla “culpa in organizzando” o “in vigilando”.
Purtroppo gli articoli si caratterizzano per il prevalere dell’interpretazione e della sintesi, essendo prive della sentenza. Occorre scrivere che gli elementi che individuano la sentenza sono sempre presenti: tribunale, numero, e anno di pubblicazione. Questi riferimenti convincono il lettore che non si tratta di fake news. Purtroppo, poi si lascia lo spazio all’interpretazione e alla sintesi dell’articolista, supportate – non sempre- da richiami espliciti a passaggi della sentenza.
Il format scelto risponde alla postmodernità, che guarda con favore alla semplificazione, alla brevità (modello highlights) difficilmente separabili dall’interpretazione soggettiva di chi scrive.

La mancanza della sentenza

Fin qui nulla da obiettare. I problemi però sorgono quando qualcuno intende passare per il livello dell’analisi che precede la sintesi. Più impegnativo perché necessita della lettura diretta della sentenza. Chi ha una certa dimestichezza con la grammatica e la sintassi dei pronunciamenti, è consapevole che spesso risultano complessi. Quasi sempre sono ricche di particolari o sfumature (rimandi a codici o sentenze pregresse) che possono incidere sull’interpretazione finale. Plausibile l’ipotesi che possano sfuggire alla lettura di un solo interprete (articolista).
Purtroppo, come si scriveva sopra, quasi tutti gli articoli sono prive della sentenza, che non sempre è difficile reperire. Forse solo gli avvocati attraverso loro password possono conseguire l’obiettivo.

Un reale servizio all’utente

Non si comprende il motivo di questa omissione per siti che si dichiarano al servizio dell’utente. Timore di diverse interpretazioni, di integrazioni che potrebbero inficiare le riflessioni dell’articolista? Più semplicemente sostituirsi all’utente pigro? In quest’ultimo caso però si favorisce il pensiero breve. E quest’ultimo indirettamente non favorisce sicuramente la qualità del sistema scolastico che necessita di persone che arrivino alla sintesi, dopo essere passate attraverso la complessità dell’analisi. Solo così la scuola può migliorare!
Sono pochi a richiederla? Tanti? Non è importante la quantità, ma la possibilità offerta all’utente motivato di una conoscenza più completa della vicenda, che sicuramente non si consegue con una sola lettura interpretativa. La disponibilità della sentenza dà sostanza al tanto declamato “al servizio all’utente”, indirizzato all’autonomia del pensiero e quindi alla formazione della persona.

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