Assegnazione dei docenti alle classi e formazione degli orari: quando il dirigente può derogare ai criteri collegiali?
Profili di legittimità e tutela del docente


L'AVVOCATO RISPONDE, A CURA DEI LEGALI ALDO ESPOSITO E CIRO SANTONICOLA
Assegnazione dei docenti alle classi e formazione degli orari: quando il dirigente può derogare ai criteri collegiali? Profili di legittimità e tutela del docente
IL QUESITO
Gentile Avvocato,
nell’anno scolastico in corso sono stato trasferito da una classe ad un’altra e mi è stato attribuito un orario peggiorativo rispetto al precedente, con tre “ore di buco”. La Dirigente ha adottato una determina di assegnazione dei docenti alle classi/plessi dichiarando di “derogare” alle proposte del Collegio e ai criteri generali, avocando la decisione in via autonoma per esigenze organizzative.
Non risultano delibere aggiornate del Collegio o del Consiglio in materia di assegnazioni.
Ritengo la scelta ingiusta e poco trasparente: posso chiedere il ripristino della situazione precedente o, quantomeno, una revisione dell’orario?
LA RISPOSTA DELL'AVVOCATO – STUDIO LEGALE ESPOSITO SANTONICOLA
Gentile Docente, la giurisprudenza e la normativa scolastica chiariscono che:
• La formazione delle classi, l’assegnazione dei docenti e la definizione degli orari rientrano nelle competenze organizzative del Dirigente scolastico. Tuttavia, tali poteri devono essere esercitati nel rispetto dei criteri generali deliberati dal Consiglio d’Istituto e delle proposte formulate dal Collegio dei Docenti. Ogni deroga deve essere congruamente giustificata, con motivazioni oggettive, specifiche e verificabili, in coerenza con i principi di trasparenza e partecipazione propri dell’autonomia scolastica.
• Il potere dirigenziale ex art. 5 comma 2, d.lgs. 165/2001, in ambito scolastico, non è arbitrario: va coordinato con gli artt. 7, 10 e 396 del d.lgs. 297/1994 e con i principi di imparzialità, trasparenza, ragionevolezza e buon andamento dell’azione amministrativa.
• La “continuità didattica” è un elemento ricorrente nei regolamenti e nei criteri d’istituto, nonché nelle prassi applicative: non attribuisce un diritto assoluto alla conferma, ma impone al Dirigente, in caso di deroga, un onere motivazionale rafforzato, basato su esigenze di servizio oggettive (inclusione, titoli specifici, stabilità delle cattedre, assetti di plesso, vincoli di organico, sicurezza, ecc.).
In concreto, questo significa che:
• Il Dirigente può discostarsi da criteri e proposte solo se dimostra, con motivazione puntuale e un’istruttoria adeguata, che la scelta effettuata costituisca la soluzione migliore in termini di efficacia ed efficienza del servizio e di coerenza con il PTOF e l’organico dell’autonomia.
• La mera affermazione “con facoltà di deroga” non è sufficiente: occorrono motivazioni specifiche, un confronto fra alternative praticabili e il rispetto dei criteri interni vigenti.
• Le “ore di buco” non sono di per sé illegittime; tuttavia, possono costituire indice di disparità di trattamento o irragionevolezza se concentrate su un singolo docente senza giustificazione oggettiva e in violazione dei criteri di corretta distribuzione del carico orario.
• L’interruzione immotivata della continuità didattica, specialmente quando nell’anno precedente essa era garantita e non risultano sopravvenienze organizzative documentate, può integrare un vizio di istruttoria o di motivazione.
Il primo passaggio che Le suggerisco è la presentazione di un’istanza puntuale di accesso agli atti, ai sensi degli artt. 22 ss. L. 241/1990, per ottenere copia dei seguenti documenti (alcuni dei quali in suo possesso):
• Determina dirigenziale integrale con relativi allegati (griglie di assegnazione, orari, spezzoni, plessi);
• Verbali e deliberazioni del Consiglio d’Istituto sui criteri generali vigenti e del Collegio dei Docenti su proposte/criteri e orari; in mancanza, attestazione formale della loro inesistenza;
• Regolamento e criteri d’istituto su assegnazioni/plessi/orari, inclusi quelli relativi alla continuità e alla distribuzione dei carichi;
• Contrattazione integrativa d’istituto sulle materie organizzative pertinenti;
• Graduatorie interne e ogni criterio comparativo effettivamente utilizzato;
• Istruttoria interna (note, relazioni, e-mail istituzionali) e motivazioni specifiche delle deroghe adottate;
• PTOF e atto di indirizzo del Dirigente scolastico (estratti su organico, continuità, potenziamento);
• Eventuali sopravvenienze organizzative invocate (nomine, utilizzi, part-time, esoneri, L. 104/1992, sicurezza dei plessi).
Tale acquisizione è necessaria per verificare:
• l’esistenza e l’applicazione dei criteri;
• l’eventuale recepimento e la valutazione delle proposte collegiali;
• l’adeguatezza della motivazione delle deroghe;
• la coerenza interna delle scelte organizzative.
In particolare, i verbali e le delibere del Consiglio d’Istituto, che definiscono i criteri generali per l’assegnazione dei docenti, rappresentano il parametro normativo interno per valutare la legittimità dell’operato dirigenziale. Allo stesso modo, le delibere del Collegio dei Docenti, con proposte specifiche sulla composizione delle classi e sull’assegnazione, sono necessari per accertare se l’Amministrazione abbia realmente acquisito e ponderato l’orientamento dell’organo tecnico-professionale.
Non va trascurata la disamina del regolamento d’istituto e dei criteri interni sulla continuità e sulla distribuzione equilibrata del carico di lavoro: si tratta di un corpus normativo di dettaglio che orienta e limita la discrezionalità dirigenziale, la cui inosservanza può dar luogo a profili di eccesso di potere o di violazione di legge.
La contrattazione integrativa d’istituto, per quanto attiene all’organizzazione del lavoro (assegnazioni a sedi e plessi, formazione degli orari, tutela della funzionalità dei servizi), è parimenti vincolante.
Infine, il PTOF e l’atto di indirizzo del Dirigente scolastico, soprattutto nelle parti dedicate alla continuità didattica, completano il quadro normativo di riferimento, rilevante per valutare la coerenza delle scelte organizzative con le priorità strategiche dell’Istituto e con l’utilizzo dell’organico dell’autonomia.
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Per interloquire in modo diretto con i legali Esposito e Santonicola, è possibile inviare messaggi scritti o vocali su WhatsApp al numero 3661828489.
È possibile procedere alla verifica della legittimità delle assegnazioni e degli orari mediante:
• Istanze di accesso agli atti e richieste di autotutela;
• Ricorsi d’urgenza al Giudice del Lavoro per il ripristino della continuità o la rimodulazione dell’orario, in caso di vizi accertati;
• Interlocuzione con l’Amministrazione scolastica, nel rispetto dei criteri interni e delle esigenze di servizio.
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