CCNL Funzioni Centrali: firma senza Cgil e Uil. Prove generali per la scuola?

Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le Funzioni Centrali, relativo al triennio 2022-2024, è stato sottoscritto con una maggioranza del 54,6%. L’accordo è stato siglato con il...

A cura di Redazione
07 novembre 2024 06:53
CCNL Funzioni Centrali: firma senza Cgil e Uil. Prove generali per la scuola? - "Madrid, Spain - June 19, 2011:Thousands of protesters in demonstrations of the movement 15 in madrid"
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Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le Funzioni Centrali, relativo al triennio 2022-2024, è stato sottoscritto con una maggioranza del 54,6%. L’accordo è stato siglato con il sostegno della Cisl e di alcune sigle autonome, ma senza la partecipazione di Cgil, Uil e Usb. Questo sviluppo potrebbe costituire un importante precedente anche per il rinnovo del contratto nel comparto scuola, dove le aspettative e le questioni in gioco sono considerevoli.

L’Aran: c’è la maggioranza richiesta dalla legge

La trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali è durata oltre quattro mesi, a partire dal 13 giugno 2024, e ha visto la partecipazione dell’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, sotto il mandato del ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha affermato che il contratto è stato firmato dopo aver raggiunto la maggioranza richiesta dalla legge, anche senza il consenso di Cgil e Uil. Le due organizzazioni sindacali hanno contestato la scelta di accelerare la firma, sostenendo che restavano aperti margini di trattativa su questioni cruciali, come l’adeguamento salariale all’inflazione, aumentata di oltre il 16% negli ultimi tre anni.

Aumenti e novità previste dal contratto

L’accordo siglato prevede un incremento salariale medio del 6%, pari a circa 165 euro lordi al mese, con un miglioramento rispetto agli aumenti dei precedenti contratti, che si attestavano sul 4,07% nel triennio 2019-2021 e sul 3,48% nel periodo 2016-2018. Il segretario generale della Fp Cisl, Maurizio Petriccioli, ha spiegato che la firma è arrivata dopo una prolungata interlocuzione con il governo, che ha permesso di ottenere risorse per un aumento pari al 5,78% del monte salari. Tale incremento, ha dichiarato Petriccioli, rappresenta un sostegno per molti lavoratori del settore pubblico, specialmente per far fronte al crescente costo della vita.

Le critiche di Cgil e Uil

Da parte di Cgil e Uil, la firma del contratto è stata accolta con una nota di disappunto. Serena Sorrentino (Fp Cgil) e Sandro Colombi (Uilpa) hanno dichiarato che il contratto non risponde adeguatamente alle difficoltà economiche vissute dai lavoratori, specialmente in relazione all’inflazione. Cgil e Uil hanno criticato l’accelerazione della trattativa, ritenendo che ulteriori risorse avrebbero potuto essere ottenute con una discussione più approfondita, anche alla luce della nuova legge di bilancio. I due sindacati hanno annunciato un ciclo di assemblee e uno sciopero per il 29 novembre per illustrare le proprie ragioni ai lavoratori.

La posizione dei sindacati autonomi

Anche i sindacati autonomi hanno contribuito al raggiungimento dell’accordo, appoggiando le novità introdotte. Marco Carlomagno, segretario generale di Flp, ha descritto l’accordo come un passo positivo verso una Pubblica Amministrazione più moderna e vicina alle esigenze dei lavoratori. Tra le novità apprezzate vi sono la settimana lavorativa su quattro giorni, accessibile su richiesta e su base volontaria, e il riconoscimento dei buoni pasto anche per chi lavora da remoto. Inoltre, il contratto prevede misure per favorire il lavoro agile, come il telelavoro e il coworking.

Un possibile precedente per il rinnovo del CCNL Scuola?

Il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali potrebbe rappresentare una tendenza per il rinnovo del contratto scuola, settore complesso e numericamente significativo. Già lo scorso contratto non è stato firmato dalla Uil e anche il comparto scolastico affronta pressioni per il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori, con la necessità di garantire adeguate condizioni salariali per docenti e personale amministrativo. Se il governo decidesse di procedere con una strategia simile, potrebbero emergere difficoltà nell’ottenere il consenso unanime dei sindacati rappresentativi della scuola. Tuttavia, il comparto scuola ha una tradizione di forte mobilitazione sindacale e una rottura potrebbe portare a tensioni e proteste.

Le misure per il settore pubblico

Il nuovo contratto per le Funzioni Centrali introduce modifiche significative, che puntano ad aumentare la flessibilità e a migliorare il benessere lavorativo. Misure come la gestione sperimentale della settimana di quattro giorni e il rafforzamento del lavoro agile rappresentano un tentativo di rispondere alle esigenze dei lavoratori, migliorando l’equilibrio tra vita professionale e personale. Inoltre, il contratto prevede una maggiore valorizzazione dei funzionari, una gestione innovativa del personale basata sull’age management, e incentivi per la partecipazione a screening oncologici, tutte iniziative tese a migliorare il benessere dei lavoratori.

Tuttavia, resta da capire se tali misure saranno sufficienti anche per rispondere alle esigenze del comparto scolastico, tradizionalmente meno incline al lavoro agile. Questo contratto potrebbe influenzare le prossime negoziazioni, segnando un nuovo approccio nella gestione dei rinnovi contrattuali pubblici, che potrebbe comportare l’approvazione di contratti con una maggioranza semplice. Se il governo procederà nella stessa direzione, sarà fondamentale trovare un equilibrio tra innovazione e la tutela dei diritti dei lavoratori per evitare ulteriori fratture nel settore pubblico.

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