Rientro a scuola dopo le ferie: diritti e doveri dei docenti

Nessun obbligo di presenza ingiustificato. Il rientro è vincolato ad attività concrete, anche in caso di ordine di servizio formale

A cura di Norberto Gallo
23 agosto 2025 16:58
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Il rientro a scuola al termine delle ferie è un argomento che genera spesso confusione e dibattiti tra il personale docente. La domanda principale è se un insegnante sia obbligato a tornare in servizio in assenza di attività già programmate o, in caso di un ordine di servizio inaspettato, se la distanza geografica possa giustificare un ritardo. Chiarire questi aspetti è fondamentale per tutelare i diritti dei docenti e garantire una gestione corretta del rapporto di lavoro.

La natura delle ferie e la ripresa del servizio

Le ferie non sono un periodo di "reperibilità", ma un'interruzione completa del servizio. Durante questo periodo, il docente ha il diritto di staccare completamente dal lavoro. Di conseguenza, il rientro a scuola non è automatico. È strettamente vincolato alla presenza di attività didattiche o funzionali precedentemente pianificate o a un ordine di servizio formale e motivato. Ad esempio, il rientro può essere richiesto per riunioni del collegio dei docenti, consigli di classe o per attività istituzionali già inserite nel piano annuale.

Il dirigente scolastico non può, in alcun modo, obbligare un docente a rientrare a scuola per la "semplice presenza" o per la firma del registro senza una ragione concreta e lavorativa. L'imposizione di una "reperibilità" ingiustificata è una pratica illegittima che va contro le disposizioni normative e contrattuali. La scuola deve essere un luogo di attività, non un punto di controllo delle presenze senza un fine preciso.

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