CCNL. La Uil pubblica la scheda tecnica in cui spiega le ragioni della mancata firma
La UIL Scuola RUA entra nel dettaglio delle motivazioni che hanno portato alla mancata firma dell’ ipotesi di CCNL 2019/21. In undici pagine la Uil Scuola ha deciso di diffondere le motivazioni tecnic...

La UIL Scuola RUA entra nel dettaglio delle motivazioni che hanno portato alla mancata firma dell’ ipotesi di CCNL 2019/21. In undici pagine la Uil Scuola ha deciso di diffondere le motivazioni tecnico-politiche che hanno portato alla decisione.
«I contratti si sottoscrivono per migliorare le condizioni di vita e di lavoro del personale» esordisce la scheda che continua «questa ipotesi di contratto appena concluso non solo non le migliora, ma in molti casi le peggiora poiché si traduce in un indebolimento della scuola dell’autonomia e della Comunità educante».
Ma prima dell’ elenco delle questioni di merito sulle quali non è stato possibile trovare un accordo viene la considerazione più politica che riguarda il ruolo del contratto nazionale di lavoro e quindi del sindacato stesso: «ci si è solo preoccupati di rimanere nel solco del percorso tracciato dalla legge, lasciando al contratto uno spazio del tutto marginale». E un giudizio negativo senza appello sul merito di quanto approvato che, secondo il sindacato di Giuseppe D’ Aprile «ha peggiorato notevolmente il testo contrattuale rispetto a quello precedente».
La UIL indica come punti specifici impossibili da accettare:
- la mobilità del personale per cui è chiaramente scritto che è trattata in subordine alla legge;
- la trasparenza nelle relazioni sindacali: non è più possibile associare i nominativi ai compensi ricevuti dal Fondo di Istituto;
- l’introduzione di un nuovo ordinamento per il personale ATA che di fatto estromette i funzionari/ex DSGA dalla comunità educante;
- responsabilità disciplinare: Per la seconda volta – era già avvenuto con il contratto 2016/18 – la materia viene rinviata.
- l’eliminazione, rispetto al precedente contratto, di tutta la parte relativa alle scuole italiane all’estero.
Senza contare «una serie di questioni importanti che non hanno trovato spazio nel contratto e altre che sono state normate in peius con un vero e proprio arretramento in termini di diritti per i lavoratori».
Infine l’ appello ai lavoratori, ognuno «sarà libero di fare le proprie valutazioni sulla scorta di quanto, con la massima onestà intellettuale, porremo alla sua attenzione per spiegare le ragioni che ci hanno indotto con convinzione a non firmare».