Cronache di una maturanda: Analisi delle prove e i consigli per il “ripassone finale”
Cronache di una maturanda: Analisi delle prove e i consigli per il “ripassone finale”

16/06/25: -2 giorni alla Prima Prova
Con la scuola ormai alle spalle e svelati i voti di ammissione, ai Maturandi non resta altro che attendere l’inizio dell’Esame di Stato. Come previsto dall’ultima riforma del 2023, il voto d’uscita sarà costituito dalla somma dei crediti acquisiti durante il triennio (con un massimo di 40 punti) e delle 3 prove da 20 punti ciascuna: il compito d’Italiano, la prova d’indirizzo e il colloquio orale. Ma come ci si prepara? Ecco come si può correre ai ripari in questi ultimissimi giorni!
Per quanto riguarda l’imminente primo scritto, che si terrà (per chi non sa fare i calcoli) il 18 giugno, esso sarà basato sulla stesura di un testo partendo da una delle 7 tracce fornite: le prime due vertono sull’analisi del testo poetico o in prosa, tre sono invece legate alla comprensione di un testo argomentativo con produzione di una tesi personale e le ultime due prevedono lo sviluppo di un saggio d’attualità senza l’ausilio di un testo d’appoggio, ma solo di un breve spunto di riflessione. Chiaramente ci si può esercitare in autonomia con delle simulazioni, ma senza correzioni risulterebbe un lavoro sterile e poco stimolante; è più d’aiuto invece ripassare gli autori studiati e tenersi aggiornati sull’attualità, in modo da poter approfondire senza risultare retorici. Ciò consente infatti di poter affrontare qualsiasi tipologia, poiché la prima è sicuramente inerente al programma di Letteratura Italiana svolto durante l’anno e le altre due potrebbero richiedere di esaminare problematiche strettamente connesse al presente. Inoltre, questo lavoro consente di arare un terreno fertile per l’orale, nel quale è richiesta grande attenzione soprattutto nel dimostrare le proprie capacità critiche ed espositive.
Circa l’altrettanto prossima seconda prova scritta non ci si può invece pronunciare in maniera univoca: al Classico sarà proposta una versione di latino da tradurre, allo Scientifico dei quesiti matematici, al Linguistico lettura e comprensione di un testo in lingua e così via per ciascun indirizzo. Anche in questo caso però, come avviene per la Tipologia A della prima prova, saranno protagonisti gli argomenti affrontati durante l’anno scolastico. Tuttavia, potendo contare sulle soluzioni presenti online, stavolta è anche consigliabile esercitarsi praticamente con le prove ministeriali degli scorsi anni caricate sul sito del MIM.
Infine vi è il tanto temuto colloquio orale, che si svolge solitamente ad una settimana di distanza dalla prima prova per i primi 5 dell’elenco generato solitamente con l’estrazione di una lettera casuale o seguendo l’ordine alfabetico (scelta a discrezione del presidente di commissione); gli altri, sempre in gruppi da massimo 5 candidati, esporranno nei giorni successivi. A ciascun alunno verrà presentato un documento, ad esempio un testo o un’immagine, da usare come spunto di partenza a cui collegare tutte le materie. L’esposizione avviene davanti all’intera commissione, che può porre domande in merito agli argomenti presi in oggetto durante l’argomentazione, e l’intera prova dura circa un’ora. Ovviamente non bisognerà discorrere sui collegamenti per tutto il tempo, poiché verranno anche commentati gli scritti e dovrà essere presentato, sotto forma di relazione o di file multimediale, il proprio percorso di PCTO. È inoltre richiesta anche una preparazione nell’ambito dell’Educazione Civica, sulla quale verrà fatta almeno una domanda dalla commissione se non viene inserita in autonomia tra i collegamenti interdisciplinari. Apparentemente può sembrare impossibile prepararsi ad un’esposizione così variegata, ma proprio per questo è opportuno studiare i vari programmi in maniera incrociata: le varie materie hanno più connessioni di quanto si può pensare! Può rivelarsi estremamente utile costruire delle mappe concettuali e allenarsi ad esporre uno o più percorsi specifici, così da poterli richiamare facilmente alla memoria alla vista del documento.
L’attesa è ormai finita, ma di studiare ahimè, non si finisce mai!