Decreto Scuola: l’Esame di Maturità cambia volto
Le novità per studenti e personale scolastico


Struttura delle commissioni e prove
Le commissioni saranno formate da un presidente esterno, due membri esterni e due interni per classe, garantendo equilibrio e trasparenza. La struttura dell’esame resta articolata in più prove:
Prima prova scritta di italiano;
Seconda prova disciplinare, definita annualmente dal Ministero entro gennaio;
Eventuale terza prova scritta per indirizzi specifici;
Colloquio orale su quattro discipline, con attenzione all’educazione civica e al curriculum dello studente.
Il colloquio avrà un ruolo centrale: dovrà verificare la capacità di argomentare in modo critico, di collegare conoscenze e di dimostrare senso civico. La commissione potrà inoltre assegnare fino a 3 punti bonus agli studenti con almeno 97 punti complessivi.
Scuola-lavoro e formazione docenti
Dal 2025/2026, i PCTO cambiano nome e tornano a chiamarsi “formazione scuola-lavoro”, con la stessa finalità educativa ma con una denominazione più diretta. Allo stesso tempo, il decreto prevede un investimento di 3 milioni di euro annui dal 2026 per la formazione dei docenti chiamati a far parte delle commissioni di maturità. Dal 2026/2027, aver frequentato tale formazione costituirà titolo preferenziale.
Filiera tecnologico-professionale
Il provvedimento consolida anche la filiera formativa tecnologico-professionale, introdotta nel 2024. A partire dal 2026/2027, questi percorsi entreranno a pieno titolo nell’offerta formativa del secondo ciclo. I dirigenti scolastici potranno candidare le loro scuole, in rete con enti e imprese, per attivare nuovi indirizzi orientati al mondo produttivo.