Ecco perché i corsi INDIRE non sono un regalo

Ecco perché i corsi INDIRE non sono un regalo

A cura di Redazione
19 gennaio 2025 13:11
Ecco perché i corsi INDIRE non sono un regalo -
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La teoria nell’insegnamento ha un ruolo fondamentale, ma senza l’esperienza pratica il suo impatto risulta limitato. 

La conoscenza teorica fornisce le basi necessarie per affrontare il processo educativo, tuttavia, quando si tratta di applicare queste nozioni nella realtà delle aule, l’esperienza diventa essenziale.

 

La teoria spesso presenta situazioni ideali e modelli che, sebbene utili, possono risultare distanti dalla complessità delle dinamiche reali. Ogni classe è un microcosmo unico, composto da studenti con diverse personalità, abilità, motivazioni e contesti culturali. L’insegnante privo di esperienza potrebbe trovarsi in difficoltà nel gestire situazioni impreviste o nel rispondere alle esigenze individuali degli alunni.

L’esperienza consente di sviluppare competenze relazionali e di adattamento, fondamentali per creare un ambiente di apprendimento efficace, inoltre permette di comprendere le reazioni degli studenti e di valutare l’efficacia delle strategie didattiche adottate. A maggior ragione quando si tratta di dover mettere in pratica un progetto di inclusione per gli studenti con disabilità.

 

Attraverso la pratica gli insegnanti possono osservare cosa funziona e cosa no, affinando il loro approccio educativo.

È importante sottolineare che la formazione di un docente avviene giorno dopo giorno, attraverso l’interazione con gli studenti, la risoluzione di problemi reali e l’adattamento a contesti sempre diversi. Non possiamo, dunque, mettere a confronto un neolaureato, pur ben preparato in teoria, con un insegnante che ha accumulato anni di esperienza. La conoscenza pratica, le abilità relazionali e la capacità di gestire situazioni complesse si affinano solamente con il tempo e l’esperienza.

 

In particolare, quando si parla di alunni con disabilità, questa distinzione diventa ancora più cruciale. Gli studenti con bisogni educativi speciali meritano non solo competenze specifiche, ma anche un approccio empatico e rispettoso, che può essere sviluppato solo attraverso anni di interazione e comprensione delle loro esigenze. È fondamentale che siano gli insegnanti più esperti a guidare questi ragazzi, affinché possano ricevere un’educazione che valorizzi le loro potenzialità e li integri pienamente nel contesto scolastico.

 

In conclusione, mentre la teoria è senza dubbio un elemento importante nella formazione degli insegnanti, è l’esperienza che trasforma queste nozioni in competenze concrete. La teoria sicuramente fornisce gli strumenti e le idee, ma è l’esperienza che consente di applicarli in modo significativo e profondo.

Solo attraverso la pratica sul campo si può realmente arrivare a una didattica efficace e rispondente alle esigenze degli studenti e sviluppare le pratiche pedagogico-didattiche e riflessive che caratterizzano l’agire professionale:

Fare, Saper fare, Cooperare, Conoscere, Relazionare, Discutere, Ricercare, Ipotizzare, Analizzare, Osservare, Studiare casi, Preparare progetti, Produrre strumenti di lavoro, Collaudare, Riflettere e Verificare.

 

Alla luce di quanto sopra, riteniamo che  i Percorsi INDIRE per il Sostegno non si possano considerare un privilegio o una scorciatoia né per i docenti con un’esperienza pluriennale nel sostegno né per coloro che hanno già conseguito il TFA europeo, ma semplicemente il riconoscimento delle loro competenze già acquisite.

Aspettiamo fiduciosi il loro avvio.

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