GENERAZIONE AI - Il primo studio nazionale sull’impatto della GenAI nelle scuole
La scuola italiana di fronte alla rivoluzione invisibile dell’intelligenza artificiale: gli studenti (8 su 10) la usano ma i prof non se ne accorgono


Il primo studio nazionale realizzato da Tortuga e Yellow Tech fotografa fraintendimenti e diffidenze generate dall’adozione di massa dell’IA generativa (GenAI) nelle scuole italiane.
Milano, 16 settembre 2025 – Otto studenti su dieci usano regolarmente strumenti di intelligenza artificiale generativa (GenAI), ma oltre un terzo dei docenti crede che i propri studenti non li utilizzino mai. È il paradosso che emerge dal primo studio nazionale sull’impatto della GenAI nella scuola italiana, realizzato da Tortuga in collaborazione con Yellow Tech. La ricerca ha coinvolto oltre 3.800 tra insegnanti, studenti delle superiori e personale ATA, provenienti da 274 scuole distribuite in 18 regioni italiane. L’indagine mostra una realtà in cui la diffusione dell’IA è già consolidata, ma la percezione dei docenti resta distante, generando diffidenza e sfiducia in classe.
L'uso della GenAI è già una realtà consolidata: la utilizza settimanalmente il 66% dei docenti e l’84% degli studenti. Eppure, il 36% dei docenti crede che i propri studenti non la usino mai, mentre in realtà solo il 16% degli studenti non ne fa uso regolare. Il divario tra realtà e percezione evidenzia un gap che rischia di compromettere il dialogo educativo.
L’uso da parte degli studenti rimane prevalentemente “di convenienza”: il 57% si limita al controllo delle risposte corrette o alla ricerca di idee, senza sviluppare un vero approfondimento. Gli insegnanti mostrano interesse per l’uso didattico dell’IA - come la preparazione di materiali e verifiche - ma ne sottovalutano il potenziale nelle attività amministrative e burocratiche. In questo modo rinunciano a quello che gli esperti definiscono “dividendo dell’IA”: il notevole risparmio di tempo che la tecnologia potrebbe offrire su attività a basso valore aggiunto o con un alto tasso di difficoltà.
Un corpo docente diviso e una crisi di fiducia
Il 66% dei docenti dichiara di percepire le potenzialità positive della GenAI e ne fa uso settimanalmente per arricchire il proprio lavoro, chi invece non ne fa uso tende a considerarla una minaccia al pensiero critico. Si crea dunque una spaccatura tra docenti e studenti: il 71% dei ragazzi avverte un calo di fiducia da parte dei propri insegnanti, al contempo due docenti su tre dichiarano che preferirebbero premiare un elaborato più debole ma realizzato in autonomia piuttosto che uno più valido ma supportato dall’IA.
Inclusione e rischi educativi
Eppure, tre docenti e studenti su quattro (75%) concordano che la GenAI possa aiutare gli studenti in difficoltà. Tra chi la utilizza regolarmente, la quota sale al 78%. Resta però forte la preoccupazione che un uso eccessivo possa compromettere lo sviluppo di abilità critiche.
“Questa ricerca dimostra che la GenAI è già nelle mani degli studenti, ma non ancora pienamente nelle strategie delle scuole. Perché diventi una leva di inclusione e non di divisione, serve una strategia nazionale chiara: linee guida condivise che definiscano criteri etici, metodologie di verifica adeguate e strumenti per gestire l’impatto sulla valutazione. Parallelamente bisogna investire sulla formazione continua di docenti e studenti, così che possano utilizzare la GenAI in modo critico, creativo ed efficace, trasformandola da minaccia percepita a risorsa reale per la didattica”, commenta Antonio Pisante, Fondatore & CEO Yellow Tech.
“Questo studio è solo il primo passo per comprendere un fenomeno in rapida evoluzione. Nei prossimi anni sarà fondamentale continuare a raccogliere dati e monitorare l’efficacia delle politiche adottate, identificando le pratiche che funzionano e correggendo quelle che creano nuove disuguaglianze. Solo attraverso un dialogo tra ricerca, policymaker e comunità scolastica possiamo trasformare la GenAI in un alleato per una scuola più equa, innovativa e capace di preparare davvero la Generazione AI”, dichiara Francesca Rinaldi, Fellow di Tortuga.
Il report completo, con dati dettagliati e proposte operative, è disponibile per il download al seguente link: https://tortugaecon.sharepoint.com/:b:/g/EcpKTuBcHrdHucvLGFttujwBglkM8SCUohRuVptpgIdcZg?e=9nIwxa
I PARTNER DELLA RICERCA
Tortuga è un think tank indipendente composto da giovani economisti e ricercatori che da più di dieci anni lavora per promuovere politiche pubbliche basate su dati ed evidenze scientifiche. Nel 2025 ha celebrato il decennale al Palazzo Reale di Milano, dopo aver collaborato con oltre 50 aziende, istituzioni e media e affiancato più di 20 policymaker nell’elaborazione di analisi e proposte di policy.
Yellow Tech è la prima realtà italiana nata per rendere l’intelligenza artificiale accessibile e utile a scuole, aziende e pubbliche amministrazioni. Con oltre 200 formatori certificati in tutta Italia, accompagna persone e organizzazioni nel cambiamento tecnologico, offrendo percorsi di formazione e progetti di AI adoption personalizzati.