I bambini nella casa del bosco. Troppe emozioni e sentimenti in giro
Rimettiamo al centro la razionalità
I bambini nella casa del bosco. Due interventi che rimettono a centro le procedure e la casistica seguita nei casi simili
I bambini nella casa del bosco. Due interventi non emotivi
I bambini nella casa del bosco. Molti interventi hanno confermato che il sentimento, l'emotività condizionano il nostro giudizio. Siamo figli di Hume, quando affermava che siamo un fascio di sentimenti che la ragione non riesce a governare. Da qui il filosofo scozzese faceva derivare anche la morale dettata dai principi del piacere e del dolore.
Il contributo, molto breve, intende riportare la razionalità al centro della riflessione, proponendo due interventi. il primo di Francesca Maci assistente sociale che illustra l'iter complesso e articolato in più momenti che caratterizza "la messa in protezione attraverso l’accoglienza in un contesto di comunità mamma-bambino, familiare, educativa, o altra famiglia" L'assistente sociale evidenzia l'uso fuorviante, decontestualizzato e strumentalizzato dell'espressione "allontanamento"
Il secondo intervento, invece è un'intervista a C. Rimini avvocato e professore ordinario di diritto privato all’Università degli Studi di Milano. Pur trattando una materia giuridica, il suo pensiero risulta chiaro, rimanendo nel perimetro tracciato dall'interesse primario del diritto dell'infanzia e della responsabilità genitoriale. L'avocato analizza i casi in cui si procede alla messa in protezione del bambino, concludendo che il giudice deve attenersi alla legge che lo obbliga ad intervenire quando è accertato un danno e non per decidere in favore di uno stato migliore. " Se fosse consentito al giudice di imporre ai genitori uno stile di vita che egli considera migliore di quello adottato dai genitori o di allontanare un figlio dalla casa familiare se il genitore non si adegua allo stile di vita ideale voluto dal tribunale, domani dovremmo togliere i figli a tutti i genitori che lavorano troppo lasciando i figli per molte ore davanti ad uno schermo o vivono in periferie degradate"