Il cambio di passo di Bombardieri che spiazza Landini. Uil verso la firma del contratto?
Bombardieri rompe con Landini: "Bene Meloni, pausa di riflessione con CGIL". UIL verso la firma del contratto scuola? Se realpolitik batte ideologia.
La scelta appare repentina solo a chi non ha colto la mutazione strategica in corso. Bombardieri punta a recuperare centralità nel sindacalismo riformista, offrendo una via pragmatica che guardi alle reali esigenze dei lavoratori, garantendo almeno un recupero del potere d'acquisto. Landini preferisce la piazza: scioperi per Gaza, attacchi alla premier definita "cortigiana", accuse di "truffa" sulla manovra. Tutto molto suggestivo, ma nulla di concreto nelle buste paga.
Ma c'è dell'altro. Bombardieri non sta solo giocando contro Landini: sta giocando per se stesso e per la UIL. In un panorama sindacale frammentato, dove la rappresentatività si misura sulla capacità di portare risultati, il segretario UIL ha scelto di essere il sindacato che "fa", non quello che aspetta il governo amico. E lo fa mentre il governo Meloni, a dispetto delle previsioni di vita breve, si dimostra solido e radicato nel consenso.
Con Bombardieri, la UIL si propone come possibile interlocutore, giocando una carta di responsabilità che isola ulteriormente Landini, ma rafforza il ruolo del sindacato come soggetto chiave nelle strategie di governo. È il cinismo della necessità: se il governo c'è e governa, meglio essere dentro che fuori. Meglio contare che aspettare l'apocalisse politica che riporti al potere gli amici. Ed evitare che la UIL resti schiacciata tra chi ammicca alla piazza e un governo che gode di ottima salute.
Perché nella politica sopravvive chi sa adattarsi e leggere i tempi. E se il tempo delle barricate è finito viene il tempo di negoziare. E provare a vincere. Anche a costo di tradire l'ortodossia di chi preferisce perdere con i propri alleati piuttosto che vincere con gli avversari.