Il nodo del precariato scolastico: Pittoni (Lega) il meccanismo dei concorsi è fallito

In un’intervista rilasciata a Il Riformista, Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega e figura nota nel mondo della scuola per aver proposto una soluzione storica per i precari — il Percorso...

A cura di Redazione
31 ottobre 2024 13:53
Il nodo del precariato scolastico: Pittoni (Lega) il meccanismo dei concorsi è fallito -
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In un’intervista rilasciata a Il Riformista, Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega e figura nota nel mondo della scuola per aver proposto una soluzione storica per i precari — il Percorso Abilitante Speciale (PAS) — ha espresso una visione critica sul sistema di reclutamento attuale, basato quasi esclusivamente sui concorsi pubblici. Pittoni, che ricoprì ruoli chiave nella gestione della politica scolastica come presidente della commissione Cultura al Senato, denuncia come il sistema attuale generi code interminabili di precariato senza risolvere realmente il fabbisogno di docenti qualificati nelle scuole. Il senatore pone l’accento sulla necessità di cambiare questo meccanismo, ormai anacronistico e inefficiente, a favore di un modello che garantisca stabilità, continuità e qualità nel mondo dell’istruzione.

La lunga fila di precari: un problema che cresce

Per Pittoni, uno degli effetti collaterali più dannosi del sistema di reclutamento tramite concorso pubblico è la formazione di una vasta “fila di precari” che si accumula anno dopo anno. Tale meccanismo, anziché rispondere tempestivamente alla domanda di personale docente, finisce per generare una serie di lavoratori a tempo determinato che restano bloccati in un limbo professionale per periodi spesso lunghissimi. La formazione e l’abilitazione sono rigorose e lunghe, ma il sistema di assunzione resta inadeguato e non risponde alla realtà delle esigenze scolastiche. Il risultato è una scuola italiana cronicamente a corto di insegnanti titolari, con un turnover di docenti precari che mina la continuità didattica e la qualità dell’istruzione.

Pittoni sottolinea come il sistema attuale, legato a un concorso che arriva in ritardo rispetto alle esigenze effettive delle scuole, non sia in grado di rispondere in modo efficace e veloce alla domanda di insegnanti. Anni di attesa e tentativi falliti al concorso generano uno stress economico e psicologico per i docenti e una discontinuità didattica che penalizza soprattutto gli studenti. “La scuola funziona quando il docente può prendersi cura dei propri studenti nel lungo termine”, ha dichiarato Pittoni, evidenziando l’importanza del legame tra insegnante e alunno.

Il PAS: un’idea che ha fatto storia tra i precari

Pittoni è ben conosciuto nel mondo dei precari scolastici come l’ideatore del PAS, il Percorso Abilitante Speciale, una misura lanciata oltre un decennio fa per consentire l’accesso all’abilitazione dei docenti con anni di servizio alle spalle. Il PAS permise ai docenti già impegnati nelle scuole di accedere a una formazione abilitante rapida e di entrare nelle graduatorie per essere assunti in ruolo. Questa soluzione, che venne accolta con entusiasmo dai precari, si è rivelata una delle poche risposte concrete ai bisogni dei lavoratori della scuola e un tentativo di ridurre le lunghe attese di chi insegnava da anni senza prospettive di stabilizzazione.

Il PAS rispondeva a un’esigenza che ancora oggi è al centro del dibattito: valorizzare l’esperienza e il merito di coloro che lavorano già nella scuola, evitando di disperdere anni di competenze acquisite sul campo.

La centralità del reclutamento per la scuola

La proposta di Pittoni si inserisce in un momento storico in cui il tema del reclutamento è centrale per tutti i ruoli della scuola, dai docenti agli assistenti amministrativi e tecnici (ATA) fino ai dirigenti scolastici. Il problema dell’instabilità contrattuale e dei tempi lunghissimi di conclusione dei concorsi è un fenomeno che non riguarda solo i docenti, ma coinvolge il funzionamento complessivo dell’istituzione scolastica. La carenza di personale qualificato, la discontinuità nei ruoli amministrativi e il turnover di dirigenti scolastici entrati in ruolo alla fine della carriera, si riflettono negativamente sull’efficacia del sistema educativo.

Il concorso pubblico, oltre a essere uno strumento lento e burocratico, non tiene conto delle reali condizioni di lavoro e dei bisogni specifici delle scuole. Ci sono regioni e istituti che non riescono a garantire neppure un organico stabile per l’intero anno scolastico, e ciò crea enormi difficoltà gestionali e didattiche. L’idea di Pittoni, in linea con la sua proposta del PAS, è quella di diversificare i canali di reclutamento, valorizzando merito e servizio già svolto, e di snellire le procedure di assunzione attraverso graduatorie di merito che permettano di valutare i docenti già attivi sul campo.

Le alternative al concorso: un dialogo con l’Europa

Nel colloquio con Il Riformista, Pittoni parla della possibilità di una revisione degli accordi europei, che oggi condizionano le modalità di assunzione dei docenti legandole ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Per la Lega, sarebbe opportuno che Bruxelles riconsiderasse le modalità di utilizzo dei fondi del PNRR, garantendo agli Stati membri un margine di autonomia maggiore nella gestione del personale scolastico. Secondo Pittoni, infatti, il vincolo di permanenza forzato introdotto di recente per i docenti non contribuisce alla continuità didattica e ha causato un ulteriore esodo di insegnanti, spingendoli a rinunciare al contratto di ruolo.

La proposta è una sfida al modello tradizionale e una chiamata all’Europa per supportare un sistema che risponda alle necessità concrete della scuola italiana. In un mondo dell’istruzione che cambia rapidamente, le vecchie logiche di concorso risultano spesso inadeguate: la scuola italiana ha bisogno di innovazioni che garantiscano stabilità e valorizzino le esperienze dei suoi lavoratori, e il tempo di agire sembra ormai scaduto.

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