Liceo del Made in Italy: il Consiglio di Stato frena. Il Ministero minimizza

Il Liceo del Made in Italy, il nuovo indirizzo scolastico fortemente voluto dal governo Meloni, ha incontrato un altro ostacolo significativo dopo un iniziale flop di iscrizioni e le numerose critiche...

A cura di Redazione
12 settembre 2024 17:28
Liceo del Made in Italy: il Consiglio di Stato frena. Il Ministero minimizza -
Condividi

Il Liceo del Made in Italy, il nuovo indirizzo scolastico fortemente voluto dal governo Meloni, ha incontrato un altro ostacolo significativo dopo un iniziale flop di iscrizioni e le numerose critiche ricevute. Il progetto, ideato per promuovere le competenze legate all’artigianato e all’industria creativa italiana, ha visto ridimensionare ulteriormente la sua fattibilità a causa della sospensione del parere del Consiglio di Stato, che ha sollevato diverse perplessità sia in termini di procedura che di contenuti.

I Dubbi del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha bloccato il rilascio del parere definitivo a causa di problemi amministrativi e procedurali. La principale criticità riguarda l’assenza del **parere della Conferenza Stato-Regioni**, elemento fondamentale per procedere con la valutazione. Questa mancanza ha portato alla sospensione del parere e a un allungamento dei tempi, rendendo incerta l’introduzione del nuovo liceo già dall’anno scolastico 2025/2026.

In particolare, i magistrati hanno evidenziato diverse lacune nella documentazione inviata dal Ministero dell’Istruzione, guidato da Giuseppe Valditara. Tra le criticità principali la “mancanza di una completa istruttoria”, in particolare il preventivo parere della Conferenza Stato-Regioni, fondamentale per una piena conoscenza del quadro normativo, “confusione sul rapporto tra approfondimento e sviluppo delle competenze”. Al riguardo il Consiglio di Stato ha suggerito una modifica nel modo in cui le conoscenze e le abilità sono sviluppate e approfondite nel nuovo percorso scolastico. E poi problemi legati ai costi: sebbene il regolamento dichiari che l’operazione del Liceo Made in Italy avvenga a costo zero, i magistrati hanno espresso dubbi sulla reale fattibilità economica, soprattutto in relazione all’introduzione della metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), che richiede la formazione di docenti specializzati.

Il Ruolo della Fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”

Un altro elemento che ha suscitato perplessità è il ruolo della **Fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”**, incaricata di sostenere il progetto. Il Consiglio di Stato ha chiesto maggiori dettagli sul significato di termini come “potenziamento” e “ampliamento” dell’offerta formativa, chiedendo una maggiore chiarezza sui compiti e sui costi della Fondazione stessa.

Il Flop delle Iscrizioni

Già a luglio 2024, il progetto del Liceo del Made in Italy aveva subito una battuta d’arresto a causa del numero estremamente basso di iscritti, che non ha raggiunto il **numero legale** necessario per l’attivazione delle classi. Ciò è stato visto come un segnale di scarso interesse da parte delle famiglie italiane, che non hanno ritenuto appetibile questa nuova proposta scolastica, concepita per valorizzare le tradizioni manifatturiere del Paese.

La sovrapposizione con il Liceo delle Scienze Umane

In via transitoria, il ministero aveva previsto la possibilità di costituire classi prime per questo liceo in alcune istituzioni scolastiche che già offrivano l’opzione economico-sociale del Liceo delle Scienze Umane. Tuttavia, anche su questo aspetto, il Consiglio di Stato ha evidenziato la mancanza di chiarezza e completezza nella procedura istruttoria.

Critiche della Flc CGIL

La Flc CGIL si è espressa duramente contro il progetto sin dal principio, descrivendolo come un’iniziativa “fumosa negli obiettivi, confusa nella sua impostazione metodologica e fallimentare nella sua anticipazione”. La CGIL critica l’idea di un liceo il cui scopo è quello di rispondere ai bisogni contingenti del mercato del lavoro, ritenendo che la scuola dovrebbe svolgere un ruolo educativo e formativo più ampio, e non essere limitata a logiche economiche.

Il sindacato ha accolto con favore le osservazioni del Consiglio di Stato, vedendo nella sospensione del parere un’occasione per fermare un provvedimento che, secondo loro, era stato progettato in modo frettoloso e senza una corretta consultazione degli attori coinvolti nel sistema educativo. In particolare, la CGIL ha denunciato il **”fervore ideologico”** con cui il ministro Valditara avrebbe cercato di implementare la riforma, ignorando i pareri degli organismi di rappresentanza.

La Risposta del Ministero

Nonostante le numerose critiche, il Ministero dell’Istruzione ha minimizzato la portata della sospensione, sottolineando che il parere del Consiglio di Stato è “interlocutorio e non definitivo”. Inoltre, ha annunciato che la Conferenza Stato-Regioni ha ora espresso un parere favorevole, il che potrebbe sbloccare la situazione. Tuttavia, rimane da vedere se questo sarà sufficiente per superare i rilievi sollevati dal Consiglio di Stato.

Frassinetti: nessuno stop

“In merito alla questione inutilmente e in modo strumentale sollevata sul liceo del Made in Italy, ribadisco quanto già chiarito dal Ministro Valditara e cioè che si è trattato di un mero passaggio interlocutorio del Consiglio di Stato previsto dall’iter legislativo che ha avuto oggi il suo compimento con il parere favorevole della Conferenza Unificata, alla quale sono intervenuta. Quindi non c’è stato alcuno stop al liceo del made in Italy; quanto accaduto ha creato solo un allarmismo gratuito e per di più in una  fase delicata come quella dell’avvio del nuovo anno scolastico” ha dichiarato il Sottosegretario all’Istruzione ed al Merito, on. Paola Frassinetti.

Un limbo con dubbi procedurali e sostanziali

Intanto il Liceo del Made in Italy si trova attualmente in un limbo, con dubbi sia procedurali che sostanziali. La scarsa adesione delle famiglie, le perplessità sulle procedure burocratiche e i problemi relativi ai costi mettono in discussione la reale fattibilità del progetto. Sebbene il governo sembri determinato a portare avanti questa iniziativa, restano da risolvere importanti questioni, soprattutto quelle legate alla sostenibilità economica e all’effettiva necessità di un liceo dedicato esclusivamente al “Made in Italy”.

Segui La Voce della Scuola