Ma lo stipendio dei docenti è o non è un problema soprattutto per i dirigenti scolastici che guadagnano almeno il doppio?
Se i docenti guadagnano poco, è un problema anche per i DS: la scuola perde qualità e il prestigio della dirigenza si indebolisce.

Ogni estate, puntuale come la sabbia nelle scarpe, si riapre la polemica sugli stipendi dei dirigenti scolastici. Stavolta tocca a DirigentiScuola, che ha messo in fila i dati: retribuzione di risultato media di un preside, circa 5.000–6.300 euro l’anno; retribuzione di risultato media di un dirigente ministeriale di seconda fascia, 23.800 euro, con punte oltre i 45.000. Una forbice quadrupla, a parità di stipendio tabellare: 81.960 euro complessivi annui per un DS nella fascia più alta contro circa 90.468 euro per un dirigente ministeriale.
È il premio di risultato la voce che gonfia la forbice percentuale a favore dei ministeriali: per loro vale in media quasi cinque volte quello dei DS. È proprio per questo che il totale annuo dei DS resta più basso, fermo restando che al netto in busta paga si tratta concretamente di meno di qualche centinaio di euro: sostanzialmente un “quasi pareggio”. Un gap, peraltro, colmato (se non invertito) dai compensi per iniziative e progetti ‘extra’ sviluppati con altri fondi (ieri i PON, oggi il PNRR).
La mappa della dirigenza
Fuori dalla scuola, la gerarchia della dirigenza è semplice: prima fascia (dirigenti generali), seconda fascia (dirigenti non generali), e poi via via le altre articolazioni. Nei ministeri centrali ci sono 244 dirigenti di prima fascia e 2.362 di seconda.
I presidi stanno altrove: circa 7.400, in un’area contrattuale a sé, la cosiddetta Area Quinta della dirigenza Istruzione e Ricerca, senza automatismi di carriera o mobilità con le altre dirigenze: non sono intercambiabili con un dirigente dell’Interno o della Giustizia, e viceversa.
E qui arriva la prima questione. La battaglia dei Ds riguarda solo lo stipendio dei ministeriali, o le loro regole, compresa la possibilità di essere trasferiti in un altro settore della PA?
Il fondo c’è, ma non è infinito
Il Fondo Unico Nazionale per posizione e risultato dei DS è di 42,4 milioni di euro, pari al 15% del FUN come previsto dal contratto. È una cifra vincolata: per aumentarla serve un intervento in legge di bilancio.
Diviso tra tutti, fa poco più di 6.300 euro a testa. Per le organizzazioni di categoria, il problema non è come il fondo viene distribuito ma quanto denaro lo Stato mette sul tavolo: la soluzione sarebbe aumentare la dotazione complessiva.
Una valutazione dei DS fatta con criteri seri e realmente differenzianti “cambierebbe le carte in tavola” e potrebbe incidere in modo rilevante sulla retribuzione di risultato. La legge, non solo la prassi, prevede infatti che il premio massimo possa essere attribuito solo a una quota ristretta — in genere il 30% — dei dirigenti valutati. Tradotto: significherebbe concentrare i premi sui migliori, ma anche — ed è la parte piú difficile da digerire — escludere dal bonus circa il 70% dei dirigenti scolastici.