Matematica: competenze sufficienti solo per il 50% degli alunni

Lo afferma la VI edizione del Rapporto sui Sustainable Development. In questi giorni si è acceso il dibattito sulle competenze in ambito matematico degli alunni italiani, come ripreso anche dal[media...

06 luglio 2023 11:11
Matematica: competenze sufficienti solo per il 50% degli alunni -
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Lo afferma la VI edizione del Rapporto sui Sustainable Development.

 

In questi giorni si è acceso il dibattito sulle competenze in ambito matematico degli alunni italiani, come ripreso anche dal

Dirigente Scolastico Cristina Costarelli (Liceo Newton, Roma): la matematica è  “comunemente vista come uno spauracchio da molti studenti: da non addetta ai lavori in merito alla disciplina, sarei molto interessata a capire cosa non va nel nostro percorso scolastico. Senza generalizzazioni che non vanno mai bene, a dircelo  comunque sono gli esiti degli studenti e la percezione diffusa che la matematica sia qualcosa di difficile. Le criticità dovrebbero essere focalizzate senza la ricerca di responsabili, ma per essere affrontate e risolte quanto meglio possibile.” È stata infatti da poco pubblicata dall’Istat la sesta edizione del Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) adottati con l’Agenda 2030 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed uno dei risultati mostra com e quasi io 50% degli studenti delle scuole superiori non abbia competenze sufficienti in matematica.

 

 

Mi confronto spesso con altri genitori e quello che si evince è che troppo spesso l’approccio alla materia, sin dalla primaria, è quasi totalmente di tipo nozionistico. Un approccio troppo teorico slegato dalla realtà. Quello che manca è proprio quello che dovrebbe essere il fulcro di tutte le materie Stem: un approccio empirico-deduttivo. Approccio che si ritrova nel modello Montessoriano, dove dall’astrazione si passa al concreto, rendendo più facile l’apprendimento, ma che poche scuole utilizzano. È paradossalmente più facile ritrovarlo all’estero, dove – soprattutto nei paesi anglofoni e nord EU – si predilige un approccio più concreto:  l’insegnante presenta un caso concreto e chiede agli alunni di trovare, avorando in gruppo, quella che per loro è la best solution (che può non coincidere con la right solution, si valuta piu’ l’approccio logico). Solo dopo la presentazione da parte dei gruppi del proprio modello e soluzione è previsto l’intervento dell’insegnante. In questo modo i bambini si divertono e,  avendo “ragionato con la propria testa”, anche i concetti restano più impressi. Da sottolineare che è previsto studio mnemonico, neanche per le tabelline, perché si punta a sviluppare diverse metodologie per un rapido calcolo.

Un esempio pratico ed applicabile facilmente arriva dalla pagina Facebook dell’Institut Saint Dominique, scuola internazionale francese plurilingue di Roma: per lo studio dei quadrilateri in classe 3 elementare gli alunni hanno lavorato in gruppi avvalendosi di apposito materiale didattico, che ha supportato la visualizzazione, e della tecnologia (app e mouse-robot) che ha permesso attraverso il gioco l’auto-apprendimento.

È ovvio che per far ciò servono classi poco numerose e tecnologia a disposizione. E se per questo secondo punto il PNRR fornisce i fondi necessari, per il primo occorre tornare ad investire seriamente nell’istruzione,.portando gli investimenti interi come percentuale del Pil in linea con i Paesi Nord EU, da cui approfondire anche il modello didattico per le materie Stem.

 

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