Rapporto Inapp 2024: troppo alti i tassi di inattività e preoccupa l’esodo dei laureati dal Sud, nel 2040 avremo 5 milioni in meno di persone in età da lavoro. L’analisi dell’Anief

Rapporto Inapp 2024: troppo alti i tassi di inattività e preoccupa l’esodo dei laureati dal Sud, nel 2040 avremo 5 milioni in meno di persone in età da lavoro. L’analisi dell’Anief

A cura di Redazione Redazione
17 gennaio 2025 13:56
Rapporto Inapp 2024: troppo alti i tassi di inattività e preoccupa l’esodo dei laureati dal Sud, nel 2040 avremo 5 milioni in meno di persone in età da lavoro. L’analisi dell’Anief -
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Presenta dati tutt’altro che rassicuranti la presentazione del Rapporto Inapp sul Lavoro e la Formazione nel 2024, svolta oggi alla presenza anche della ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone. Dal rapporto, che illustra la situazione dell’anno passato, risulta che a fronte di una lieve crescita economica e un aumento complessivo degli occupati, continuano a risultare preoccupanti i tassi di inattività: questi, infatti, sono oggi pari addirittura ad un terzo della popolazione in età da lavoro, con un picco per le donne del Mezzogiorno.

Il Rapporto nazionale, inoltre, conferma il deficit formativo per le professioni ad alto contenuto scientifico. Impressionante risulta la previsione degli analisti, per cui in Italia ci troveremo nel 2040 con 5 milioni in meno di persone in età da lavoro che corrisponderanno a un’altrettanta grande decurtazione del Prodotto interno lordo. Dal Rapporto risulta anche l’aumento delle quote di immigrazione e sempre più disomogeneo nelle diverse regioni: nel Sud, soprattutto, non riesce minimamente a compensare la denatalità e si conferma il drammatico esodo dei giovani laureati.

“Per le tante criticità emerse dal Rapporto annuale – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – occorrono investimenti perché il Meridione resti attrattivo e affinché migliori il tasso di inattività della popolazione femminile, come serve una formazione che garantisca competenze sempre più specialistiche”.

“Quello che serve – dice Daniela Rosano, segretaria generale Anief – è anche una formazione, scolastica e post diploma, che si rinnovi costantemente, così da adeguarsi alle esigenze del mercato del lavoro che tra 15 anni non prevederà la maggior parte delle professioni sostituite ormai dall’intelligenza artificiale”.

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