Sciopero DSGA dell’11 novembre: flop o successo? La parola al Ministero
L’11 novembre scorso si è tenuto lo sciopero nazionale dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), una mobilitazione che quindici giorni dopo la sua realizzazione continua a sollevare...

L’11 novembre scorso si è tenuto lo sciopero nazionale dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), una mobilitazione che quindici giorni dopo la sua realizzazione continua a sollevare interrogativi sulla reale portata della partecipazione. I dati ufficiali diffusi dal Cruscotto degli Scioperi nel Pubblico Impiego, strumento di rilevazione del Governo e del Ministero, raccontano una storia che non convince del tutto. Da un lato, una percentuale di adesione ferma al 2,79%; dall’altro, numeri che sembrano raccontare tutt’altro scenario.
I numeri ufficiali
Secondo il Cruscotto, la rilevazione ha interessato 4.317 scuole su un totale di 7.796, pari al 55,37% degli istituti. Nei dati ufficiali, su 82.816 unità di personale in servizio nelle scuole registrate, 2.108 avrebbero aderito allo sciopero, mentre 7.925 erano assenti per altri motivi. Tuttavia, emerge una prima incongruenza: è improbabile che i dati si riferiscano ai soli DSGA, che sono presenti in misura massima di un’unità per istituto. Il sospetto è che siano stati conteggiati anche altri membri del personale ATA.
Se si considera il numero effettivo dei DSGA, i conti cambiano radicalmente. Utilizzando i dati diffusi, si ottiene una stima di adesione del 48,87%, trasformando quello che appariva come un flop in un successo significativo.
Il sondaggio indipendente
Consapevole delle discrepanze nei dati ufficiali, La Voce della Scuola ha deciso di condurre un sondaggio indipendente utilizzando il metodo CAWI (Computer-Assisted Web Interviewing). Il campione ha coinvolto 1.492 DSGA su un totale di 7.796 scuole, risultando altamente rappresentativo. Le risposte raccolte e rielaborate statisticamente indicano che l’adesione reale si colloca tra il 53% e il 58%. Questi numeri raccontano di una mobilitazione ben più ampia rispetto a quanto inizialmente comunicato.
Le implicazioni per il Ministero
Le divergenze nei dati sollevano questioni che il Ministero dell’Istruzione e del Merito è chiamato a chiarire. L’incompletezza della rilevazione, ancora parziale 14 giorni dopo lo sciopero, rischia di sottovalutare l’importanza politica della mobilitazione. Con la riapertura imminente del tavolo sindacale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), il peso di una piattaforma sostenuta da oltre la metà dei lavoratori coinvolti è ben diverso rispetto a una supportata da meno del 3%.
Una mobilitazione per il riconoscimento
Il dato più importante è che lo sciopero dei DSGA ha messo in luce un malessere profondo e condiviso. La categoria chiede maggiore riconoscimento per un ruolo chiave nel funzionamento delle scuole, spesso sottovalutato e caricato di responsabilità sproporzionate rispetto ai mezzi e alle tutele disponibili.
Cosa aspettarsi?
Ora la palla passa al Ministero. Sarà fondamentale fornire chiarimenti sui dati ufficiali e ascoltare la voce di una categoria che ha dimostrato di saper fare rete e mobilitarsi. Il prossimo incontro sindacale rappresenterà un banco di prova cruciale per la credibilità istituzionale e per il futuro del comparto scolastico.
La domanda che rimane aperta è semplice: quale versione dei fatti prevarrà? Quella che parla di un flop o quella che racconta un’adesione massiccia? Gli occhi sono puntati sul Ministero e sulle prossime mosse.