Se 40 batte 95: la maieutica dell' ingiustizia nella "fase zero"

Un dialogo (quasi) socratico sui paradossi che trasformano il merito in mancanza e la casualità in diritto

01 settembre 2025 18:49
Se 40 batte 95: la maieutica dell' ingiustizia nella "fase zero" - La Voce della Scuola
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C'è qualcosa di profondamente inquietante nell'idea che un algoritmo - una sequenza di istruzioni matematiche che dovrebbe essere l'emblema della razionalità - possa produrre risultati considerati così irrazionali. L'algoritmo che governa la Fase Zero conosce perfettamente i punteggi, i titoli, le competenze di ogni docente. Sa che la Dottoressa Novantacinque è più qualificata della Signora Quaranta. Eppure deve scegliere, in determinate ipotesi, la meno qualificata.

È come programmare un navigatore che, pur conoscendo la strada più breve, sceglie quella più lunga. O come costruire una bilancia che pesa correttamente, ma poi indica il peso minore come maggiore. Non sarebbe forse questa la definizione stessa dell'assurdo?

C’è chi ha definito questo sistema "sperimentale", ma riflettiamo insieme: è accettabile sperimentare sui diritti delle persone? Se un medico vi dicesse "Proverò questa nuova terapia su di lei, è sperimentale, non so se funziona, ma vedremo", come reagireste? Eppure, questo è esattamente ciò che sembra accadere, in molte ipotesi segnalate, con la Fase Zero.

Esiste, inoltre, un'Italia a due velocità anche nella trasparenza amministrativa. In un determinato ambito territoriale, l'Ufficio Scolastico pubblica regolarmente il bollettino zero. I docenti sanno chi è stato confermato, possono verificare la correttezza delle procedure, possono eventualmente valutare le proprie opzioni. È la trasparenza come dovrebbe essere: cristallina, verificabile, democratica.

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