Se 40 batte 95: la maieutica dell' ingiustizia nella "fase zero"
Un dialogo (quasi) socratico sui paradossi che trasformano il merito in mancanza e la casualità in diritto
È come programmare un navigatore che, pur conoscendo la strada più breve, sceglie quella più lunga. O come costruire una bilancia che pesa correttamente, ma poi indica il peso minore come maggiore. Non sarebbe forse questa la definizione stessa dell'assurdo?
C’è chi ha definito questo sistema "sperimentale", ma riflettiamo insieme: è accettabile sperimentare sui diritti delle persone? Se un medico vi dicesse "Proverò questa nuova terapia su di lei, è sperimentale, non so se funziona, ma vedremo", come reagireste? Eppure, questo è esattamente ciò che sembra accadere, in molte ipotesi segnalate, con la Fase Zero.
Esiste, inoltre, un'Italia a due velocità anche nella trasparenza amministrativa. In un determinato ambito territoriale, l'Ufficio Scolastico pubblica regolarmente il bollettino zero. I docenti sanno chi è stato confermato, possono verificare la correttezza delle procedure, possono eventualmente valutare le proprie opzioni. È la trasparenza come dovrebbe essere: cristallina, verificabile, democratica.