Inail: nel 2034 centomila docenti e cinquemila plessi scolastici in meno
Scuola italiana a rischio spopolamento: un milione di alunni in meno entro il 2034. Giannelli (ANP): “Occasione per rinnovare la didattica e reinvestire le risorse”

Il trend discende direttamente dalla denatalità. Negli ultimi cinque anni le nascite sono passate dalle 420.084 del 2019 alle circa 380.000 del 2023, scese ulteriormente a 370.000 nel 2024. La relazione tecnica al decreto 90/2025 individua due possibili correttivi: flussi migratori tali da colmare il gap o una ripresa della natalità, che però inciderebbe sulla scuola solo dopo quattro anni.
In questo quadro, il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, in un’intervista a Il Sole 24 Ore ha indicato una priorità assoluta: impedire che i risparmi derivanti dal calo di studenti finiscano altrove. «Le culle vuote libereranno risorse economiche importanti – ha affermato – ed è fondamentale che restino nel mondo dell’istruzione, anziché confluire nel bilancio dello Stato».
Per Giannelli, quelle risorse devono servire a modernizzare la didattica. «La nostra istruzione ha quanto mai urgenza di fare un salto in avanti per innovarsi e quindi per assicurare opportunità agli studenti», ha spiegato. Il rinnovamento deve passare da percorsi personalizzati, valutazioni formative, potenziamento dell’orientamento e tutoraggio, con un superamento della lezione frontale tradizionale. «Insomma – ha aggiunto – meno didattica frontale e meramente trasmissiva e più spazio a una nuova didattica personalizzata, più stimolante e coinvolgente per i ragazzi».