Orientati al Futuro: quando l’orientamento diventa una scelta di sistema
Nel merito dei contenuti, l’evento ha riportato al centro del dibattito il tema dell’orientamento come dimensione strutturale del progetto educativo, non riducibile a un insieme di attività episodiche o adempimenti formali
L’evento “Orientati al Futuro”, promosso da DIRIGENTISCUOLA e ospitato presso il Museo MA*GA di Gallarate, ha rappresentato un momento di confronto di particolare rilievo sul ruolo dell’orientamento nel sistema di istruzione italiano. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di dirigenti scolastici, rappresentanti istituzionali ed esperti del settore, offrendo una riflessione articolata sulle riforme in atto e sulle responsabilità che esse comportano per le scuole.
I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali del Sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che ha sottolineato il valore strategico del rapporto tra scuola e territorio, richiamando l’importanza di politiche educative capaci di dialogare con il tessuto economico e sociale locale. A seguire, l’intervento della Direttrice del Museo MA*GA, Emma Zanella, ha evidenziato il ruolo dei luoghi della cultura come spazi educativi attivi, capaci di contribuire ai percorsi di orientamento attraverso esperienze formative che integrano sapere, creatività e consapevolezza personale.
Nel merito dei contenuti, l’evento ha riportato al centro del dibattito il tema dell’orientamento come dimensione strutturale del progetto educativo, non riducibile a un insieme di attività episodiche o adempimenti formali. In una fase storica segnata da profonde trasformazioni degli ordinamenti, l’orientamento emerge come leva strategica per la qualità delle scelte degli studenti, la riduzione della dispersione e la credibilità complessiva del sistema scolastico.
Il Presidente nazionale di DIRIGENTISCUOLA, Attilio Fratta, nel suo intervento, ha richiamato con forza la necessità di una visione di sistema, sottolineando come l’orientamento efficace richieda scuole messe nelle condizioni di progettare, governare e valutare i processi. Fratta ha ribadito il ruolo centrale del dirigente scolastico, chiamato a operare in un contesto normativo e organizzativo sempre più complesso, che richiede competenze di leadership e capacità di coordinamento, spesso non accompagnate da un adeguato riconoscimento.
Di particolare rilievo l’intervento istituzionale del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha annunciato novità contenute nel prossimo Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto del comparto scuola, collegando il tema contrattuale alle nuove funzioni richieste al sistema educativo. Il Ministro ha inoltre ribadito la scelta di rendere obbligatoria la filiera tecnico-professionale 4+2, superando la fase sperimentale, assicurando contestualmente che l’attuazione della riforma sarà accompagnata dalla garanzia degli organici, condizione imprescindibile per consentire alle scuole di affrontare la riorganizzazione dei percorsi senza ricadute negative sul piano delle risorse.
Nel confronto di oggi risuona forte l’intervento istituzionale di Marco Bussetti, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, che ha richiamato la scuola alla responsabilità di partire dalle inclinazioni reali degli studenti, superando modelli rigidi e accompagnando le scelte con consapevolezza. Un richiamo che restituisce all’orientamento il suo significato più autentico: non un atto formale né una procedura amministrativa, ma un processo educativo profondo, capace di aiutare i ragazzi a riconoscere talenti, limiti e possibilità, senza scorciatoie né etichette precoci. Questo messaggio si intreccia con le novità annunciate sull’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto e con il quadro della riforma 4+2, destinata a ridisegnare i percorsi tecnici e professionali. Riforme che potranno essere davvero efficaci solo se sapranno tenere insieme struttura e umanità, organizzazione e persone. In fondo, come ricorda Roberto Vecchioni, «la vita non è trovare se stessi, ma costruirsi». Ed è proprio qui che l’orientamento diventa decisivo: nel dare senso alle scelte senza togliere libertà, nel riconoscere le passioni — perché, ancora con Vecchioni, «siamo il frutto di ciò che impariamo ad amare».
Orientare, oggi, significa questo: assumersi una responsabilità educativa verso il futuro, senza rinunciare alla complessità della persona.
Sul piano tecnico, il contributo di Ettore Acerra, Direttore Generale per l’istruzione tecnica e professionale (TVET) del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha fornito un inquadramento puntuale del percorso della filiera 4+2, chiarendone gli aspetti normativi e operativi. Acerra ha precisato che, nella fase iniziale di attuazione, non è prevista l’obbligatorietà del passaggio attraverso gli organi collegiali, fermo restando l’inserimento e l’approvazione del percorso all’interno del PTOF. Centrale, secondo il Direttore Generale, è la costruzione di accordi solidi con gli ITS Academy, accordi che dovranno garantire la coerenza dei percorsi e la loro reale spendibilità formativa e professionale, sotto la supervisione degli Uffici Scolastici Regionali.
Il tema dell’innovazione tecnologica è stato approfondito da Andrea Papini, per MR Digital, che ha affrontato l’uso dell’intelligenza artificiale nei processi di orientamento, con particolare riferimento ai PCTO, ai percorsi STEM e alle opportunità offerte dalla digitalizzazione per una maggiore personalizzazione dei percorsi formativi.
Un contributo di carattere metodologico è stato offerto da Giovanni Piumatti, della Fondazione Agnelli, che ha presentato il progetto “FUtuRI – Il tuo percorso di orientamento”, illustrando un modello strutturato di orientamento triennale per la scuola secondaria di primo grado, fondato sull’integrazione tra didattica, autovalutazione e conoscenza del contesto formativo e professionale.
Nel corso dei lavori è stato inoltre approfondito il ruolo del dirigente scolastico nella progettazione, nel coordinamento e nella valutazione dei percorsi di orientamento, evidenziando come le riforme in atto richiedano una governance sempre più orientata agli obiettivi di risultato e alla sostenibilità organizzativa.
Considerazioni conclusive
L’evento ha restituito una visione condivisa: l’orientamento non può essere considerato un adempimento formale, ma rappresenta una dimensione strutturale del progetto educativo, che attraversa i curricoli, le scelte organizzative e il rapporto con il territorio. Le riforme annunciate, a partire dalla filiera 4+2, pongono le scuole di fronte a sfide complesse che richiedono chiarezza normativa, risorse adeguate e un forte investimento sulle competenze di leadership.
Come La Voce della Scuola, continueremo a seguire questi processi con attenzione critica e senso di responsabilità, nella convinzione che orientare al futuro significhi, prima di tutto, mettere la scuola nelle condizioni di governare il cambiamento, e non di subirlo.