Responsabilità nella scuola: chi risponde davvero quando qualcosa va storto
Nel sistema scolastico convivono diversi livelli di responsabilità
Quando nella scuola si verifica un problema – un incidente, una contestazione, un’irregolarità – la domanda che emerge rapidamente è sempre la stessa: chi è responsabile?
Una domanda legittima, ma spesso affrontata in modo semplicistico.
Responsabilità personale e responsabilità dell’amministrazione
Nel sistema scolastico convivono diversi livelli di responsabilità:
del dirigente;
dei docenti;
dell’amministrazione nel suo complesso.
Il rischio è che, nella pratica, si affermi una responsabilità “di fatto”, che colpisce chi è più esposto operativamente, indipendentemente dal quadro normativo reale.
Il ruolo del contesto organizzativo
La responsabilità non può essere valutata prescindendo dal contesto:
carenza di personale;
sovraccarico di compiti;
assenza di procedure chiare;
deleghe improprie.
Ignorare questi elementi significa spostare l’attenzione dal sistema alle persone.
Il peso delle figure intermedie
Collaboratori, staff e referenti di plesso sono spesso il primo punto di contatto operativo. Questo li rende particolarmente vulnerabili, soprattutto quando i ruoli non sono chiaramente definiti.
Una scuola più prudente o più giusta?
La tendenza a scaricare responsabilità produce un effetto collaterale pericoloso: una gestione difensiva della scuola, orientata a evitare rischi più che a migliorare l’offerta formativa.
Una scuola che funziona per paura non è una scuola che innova.
Una riflessione necessaria
Chiedere collaborazione senza tutele, responsabilità senza strumenti, autonomia senza confini chiari è una contraddizione che il sistema scolastico non può più permettersi.
Rimettere al centro regole, ruoli e procedure non significa irrigidire la scuola, ma renderla più giusta e sostenibile.