"San Lorenzo e la scuola che precipita: stelle in caduta, cattedre alla deriva"

Dalle SISS ai concorsi-farsa, dal bacino di voti alle aule trasformate in parcheggi stipendiali: come il sistema scolastico italiano ha smesso di brillare e ha iniziato a consumarsi nell’indifferenza.

A cura di Diego Palma Diego Palma
10 agosto 2025 16:53
"San Lorenzo e la scuola che precipita: stelle in caduta, cattedre alla deriva" -
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La notte di San Lorenzo ci invita a guardare il cielo e a cercare stelle cadenti, quelle scie romantiche che promettono desideri. Ma il vero spettacolo pirotecnico, in Italia, non lo offre il firmamento: basta entrare in una scuola. Lì, da anni, assistiamo a un’epica e costante caduta di qualità, professionalità e credibilità.

Un tempo c’erano le SISS, un percorso serio, duro, che filtrava chi voleva insegnare. Non era perfetto, ma almeno faceva sudare. Poi, il grande smantellamento: TFA a sorteggio, PAS “straordinari” ogni due anni, corsi abilitanti da campagna elettorale. Oggi i concorsi sono più simili a un reality show che a una selezione meritocratica: programmi chilometrici, domande improbabili, criteri di valutazione spesso indecifrabili. Vince non il migliore, ma il più resistente alla burocrazia.

Nel frattempo, la scuola è diventata un enorme bacino di voti. Politici e sindacati si sono accorti che in ogni collegio docenti c’è un potenziale comitato elettorale. E allora dentro tutti: chi ha passione e chi ha visto nella cattedra un parcheggio retribuito a vita. Il risultato? La versione scolastica di Checco Zalone in Quo Vado, ma senza la comicità.

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