In merito alla dibattuta questione del riconoscimento dei titoli esteri nell’ordinamento italiano, noi del CISS siamo a manifestare una riflessione.

La sentenza Plenaria che induce il MIM all’azione, in estrema sintesi, pare indicare all’Amministrazione che i titoli vadano riconosciuti validi a seguito di un esame che accerti le competenze acquisite: in penultima pagina del documento, infatti, si parla di esame per attestare le competenze per l’accesso alla professione regolamentata.

Ciò implica che il titolo vada accettato, come previsto dalla normativa Europea, ma debba essere il legislatore italiano a definire se sia valido per insegnare: ad esempio, potrebbe essere idoneo per fare l’assistente educativo (e non il docente) o dare solo punteggio in graduatoria come normale corso di formazione, o altra casistica esplicata nella norma da definire, poiché per l’accesso alla professione regolamentata di docente è necessario attestare il possesso delle competenze specificatamente richieste per il ruolo.

Pur consapevoli delle difficoltà dei colleghi che si sono visti obbligati a rivolgersi all’estero, sostenendo un rilevante impegno economico, per poter acquisire i titoli necessari al lavoro (ricordiamo che sono anni che i percorsi di abilitazione italiani sono bloccati), in relazione alle notizie pubblicate sui mezzi di informazione, noi del CISS siamo molto preoccupati del rischio di favorire titoli di studio (a volte, purtroppo, letteralmente acquistati) assolutamente non paragonabili al Corso Sostegno italiano:  una scelta profondamente ingiusta, conflittuale al concetto di “merito” di cui si fregia il nostro ministero, e che non garantisce in nessun modo il diritto dei discenti ad una educazione di qualità.

Auspichiamo che il Ministero proceda celermente alla definizione di una normativa specifica, chiara e completa che, nel riconoscere il titolo, sappia anche definire con precisione quali competenze vadano concretamente dimostrate per poter accedere al ruolo di docente, soprattutto se di Sostegno, in una nazione impostata su competenza, merito ed inclusione.

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25 pensiero su “CISS (Coordinamento Insegnanti Specializzati Sostegno), in merito alla dibattuta questione del riconoscimento dei titoli esteri nell’ordinamento italiano”
  1. Salve Collega potremmo disquisire per ore ma è ovvio che alla base si dovrebbero possedere almeno delle nozioni di diritto amministrativo e di diritto della comunità europea… questo faciliterebbe a molti la comprensione di ciò che si legge… mi rammarica che si continui ad usare il termine “acquistati”. Il prezzo da noi pagato a titolo di retta universitaria, ti assicuro, è in linea con quello italiano.. anzi più basso. Occorre ovviamente aggiungere i costi organizzativi di agenzia, tutor, traduzione girata di ogni documento ed i costi notarili.. anche sulla scelta tra estero e italia si potrebbe disquisire. Da cittadino europeo, mi piace pensare di avere sempre la libertà costituzionalmente garantita di scegliere, il Paese dove studiare. come vedi non ho menzionato gli scandali delle università italiane (vedi Cassino, università di Suor Orsola, Unicamillus) e di alcuni sindacato coinvolti… Questo non ha mai generato in me la convinzione che tutti entrano con raccomandazione… perché mai dovrebbe valere il contrario? Perché poi non disquisire sul fatto che in Italia è consentito accedere col il solo diploma al contrario dal resto d’Europa dove occorre necessariamente essere laureati.. infine tengo a sottolineare una cosa, sto raccogliendo ogni dichiarazione che possa considerarsi offensiva e diffamatoria nei confronti di una platea, numerosa ed educata, al fine di potermi tutelare nelle sedi opportune.. Buona fortuna per tutto

    1. Ben detto Erica Talamonti. In Italia c’è per tutti la possibilità di specializzarsi su sostegno, è un corso di alta formazione post-universitario in cui bisogna però: studiare molto, superare una dura selezione che include una preselettiva, uno scritto e un orale, fare due tesi, dei tirocini, superare 9 esami universitari (che includono anche contenuti specifici inerenti solo alla realtà scolastica italiana) che sono scritti e svolti in sede (per i quali bisogna studiare migliaia di pagine) e fare laboratori per un totale di 1500 ore con obbligo di frequenza per quasi un anno in presenza e 60 CFU, il tutto fatto mediante controlli rigidi tanto quanto tutti gli altri corsi universitari: non è possibile copiare alla selezione né agli esami, non frequentare in presenza, non fare il tirocinio ecc. I titoli su sostegno presi in Romania, Bulgaria, Cipro ecc invece hanno un percorso, dei contenuti e delle modalità neanche minimamente paragonabili a tutto questo, sono presi tramite agenzie con metodi che definire molto dubbi è dire poco, infatti lo stesso ministero si è sempre, giustamente, fermamente opposto al loro riconoscimento perché sono i primi a sapere benissimo cosa sono in realtà questi corsi, i loro contenuti, le loro modalità e come vengono presi (mentre con le lauree e i titoli esteri seri che sono davvero equivalenti non si sono mai opposti né mai lo faranno). Pertanto chiediamo che si continui a non riconoscerli, come è giusto che sia, perché sono dei titoli che non soddisfano neanche minimamente e non sono assolutamente paragonabili a quelli italiani visto che non soddistando nessuno degli standard richiesti e la politica non può assolutamente intromettersi ora per avallarli, ciò costituirebbe un gravissimo precedente e una gravissima ingiustizia non solo per i docenti di sostegno specializzati ma anche per tutti gli alunni con disabilità e le loro famiglie e per il sistema scolastico e universitario italiano.

      1. Sei così sicura di ciò che dici? Ti sei chiesta quanti docenti lavorano su sostegno dalle graduatorie incrociate senza essere specializzati sul sostegno pur svolgendo un ottimo lavoro?! Ti posso garantire che ho visto docenti specializzati in Italia che non fanno nulla, ho visto coi miei occhi l’inefficienza anche empatica e morale nei confronti dei discenti con hanticap. Se fosse per me, che parli dichiarando guerra contro docenti come te, istituirei una commissione d’indagine per le lauree comprate in Italia, i concorsi a dirigente, etc etc. Taci che è meglio! Che già fare la guerra ad un collega abilitato nella comunità europea, e dico Comunità Eurooea, dimostra quanto hai poca qualità educativa.

        1. Certo che sono sicura perché è così! E io non taccio proprio per niente perché è impossibile che un insegnante italiano possa aver superato degli esami universitari in lingua rumena, bulgara ecc, basterebbe già solo questo a dimostrare che non possono essere in alcun modo dei titoli seri (oltre a tutto il resto: cosa sono quelle agenzie, quei posti, quei percorsi ecc che è già tutto noto). E queste speudo specializzazioni su sostegno sono tutte prese in Romania, Bulgaria, Cipro ecc, non certo in Germania, Francia ecc e tutti sappiamo il perché e non aggiungo altro perché sono una signora! È semplicemente vergognoso che degli insegnanti possano fare una cosa simile! Inoltre gli insegnanti presi dalle graduatorie incrociate sono solo dei supplenti (quindi temporanei) senza titolo di studio che non entreranno mai in ruolo e che vengono chiamati solo quando mancano gli specializzati, quindi non c’entra nulla. Il discorso su chi non fa il proprio dovere anche questo non c’entra proprio nulla perché non è che si può togliere il requisito ad esempio della laurea in lettere per insegnare in italiano perché esiste qualcuno che non sa insegnare, non lo fa o lo fa male, il titolo di studio è sempre indispensabile, per tutte le materie/posto comune come su sostegno.

  2. Perché mai non dovrebbe essere riconosciuto un titolo conseguito nell’ambito di una Comunità politico-territoriale, secondo leggi e regolamenti condivisi? Tali docenti hanno pari diritti a quelli italiani, ai quali si riconoscono 12 punti in più nelle graduatorie per avere partecipato ad una preselttiva.

  3. Salve. Siete molto preoccupati? E perchè?
    Ha idea di quante “capre TFA italiano” girino nelle scuole?
    Personalmente ho studiato di notte, in spagnolo, ho pagato quanto il TFA italiano (oltre spese di
    traduzioni giurate ecc.), ho fatto un corso di ore e di CFU identici al TFA italiano, medesimo programma. Ho fatto una tesi scientifica preparara su testi spagnoli ed inglesi. E ho preso un ottimo voto finale. Nessuno mi ha regalato nulla, nè tantomeno ho “acquistato” nulla. Il tutto presso un ateneo spagnolo riconosciuto dal 1995, e numero 5 tra le Università private spagnole.
    E ho ormai più di 3 anni di PRATICA in sostegno, scuola pubblica, sia su superiore primo grado che secondo grado.
    Dunque??? Chi siete “voi” per dichiarare così arrogantemente e ingiustificatamente la vostra “priorità”?, la vostra maggiore preparazione e la vostra precedenza??? Com’è…siamo in Europa per seguire ed obbedire a qualsiasi cretinata ci venga inposta. E NON siamo Europa per i diritti???

    1. Essendo così solerte e bravoa , perché non hai conseguito il sostegno in un’università italiana?
      Portate le vostre ragioni, più o meno comprensibili, sopratutto dal punto di vista umano ,ma tra il dire e il fare c’è di mezzo_l’oceano !

  4. Esatto, sarebbe una vergogna assoluta se queste specializzazioni estere farlocche venissero davvero riconosciute! Oltre al ministero dell’istruzione anche tutti i grandi sindacati: CGIL, CISL, UIL, la Gilda scuola etc sono contrari. E i posti in Romania, Bulgaria ecc che rilasciano titoli simili con mille espedienti agli insegnanti italiani vanno immediatamente chiusi, è una vergogna!

    1. E lei è una docente? È una educatrice? Si guardi allo specchio e si chieda perché ha conseguito il corso di sostegno o acquistato in Italia. Glielo dico io: per entrare di ruolo e così scavalcare molti docenti curriculari precari da anni. Taci, che chi sa di essere non pronuncia parole offensive contro la stessa categoria solo perché ha studiato in un paese della Comunità Europea poiché nel proprio paese non ci sono condizioni di parità democratica per tutti. Taci, coltiva la gentilezza che i ragazzi a scuola hanno bisogno di percepire, gustare la gentilezza.

      1. Io sono un’insegnante di sostegno specializzata su sostegno all’infanzia in Lombardia superando tre prove durissime studiando, frequentando in presenza, studiando migliaia di pagine per superare gli esami ecc. E non passerò mai su posto comune e non ho scavalcato proprio nessuno. E non taccio proprio per niente! Chi ha presobquei titoli farlocchi in Romania, Bulgaria, Cipro ecc che non sono neanche minimamente paragonabili a quelli italiani senza parlare una parola di rumeno, bulgaro, cipriota ecc facendosi mandare prima le domande dalle agenzie, frequentando solo due settimane quando va bene ecc dovrebbe solo vergognarsi!

  5. 1500 ore anche noi in Spagna. 60 cfu anche noi in Spagna. Tesi e tirocinio. Forse manca la legislazione italiana… farà parte delle misure compensative. Università spagnola privata di primissimo piano. Piano di studi identico a quello italiano. Abbiamo studiato in un’altra lingua e ci siamo dovuti rivolgere all’estero per l’inadeguatezza del sistema italiano che non ha mai previsto un nj.ero sufficiente di posti a colmare i posti vuoti che sono stati assegnati a gente che di sostegno non sa nulla. Il ministero faccia il suo dovere, controlli i programmi e assegni le giuste misure compensative (se necessarie) per il resto siamo in Europa e la libera circolazione dei lavoratori e dei titoli di studio è uno dei pilastri fondamentali dei trattati costitutivi. Abbiamo pagato ? Si la retta come si paga in Italia più i costi di agenzia, assistenza e traduzioni giurate. I sindacati non vogliono aprire a noi perché guadagnano con i corsi di preparazione agli esami di accesso e le università idem con i propri corsi. Ad malora

    1. Se hai davvero preso un titolo serio e vero in Spagna realmente paragonabile a quello italiano (e con gli stessi standard sulla selezione, esami, programmi, presenza ecc) ovviamente ti va e ti verrà riconosciuto.

  6. Cara collega
    Ti scrivo da ex collega di sostegno (40 anni di servizio adesso in pensione). Ho acquisito la specializzazione nell’ anno 1989 presso l’università Cattolica Sacro Cuore di Brescia e ti assicuro che ho pagato allora diversi milioni. Quindi non credo che specializzarsi all’ estero sia un demerito rispetto a quanto succede adesso negli atenei italiani. Considera quanti introiti girano per le prove preselettive più il costo del costo del corso.
    Dimenticavo: il mio corso é durato 2 anni.

    1. Informati, si parla dei titoli rumeni ecc farlocchi che sono stati tutti presi con i metodi truffaldini recentemente documentati in un recente servizio di Striscia la notizia che puoi trovare facilmente ovunque.

    2. Le specializzazioni su sostegno in Romania, Bulgaria e similari non vanno assolutamente riconosciute perché sono tutte finte, se chiami quelle agenzie ti dicono che ti passano gli esami prima ed è tutta una finzione! Chi ha preso quei titoli va condannato per truffa!

  7. Ezechiele, 25:17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi.
    Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!

    Pulp Fiction – Quentin Tarantino

  8. Chi ha comprato i titoli tramite imbrogli in Bulgaria, Romania, Cipro non deve più mettere piede in una scuola, è totalmente inaccettabile e vergognoso, non è degno di fare l’insegnante e non può assolutamente definirsi tale. Io ho dovuto studiare tantissimo per poter accedere e prendere il titolo di sostegno nella secondaria di 1 grado a Roma. Dobbiamo unirci tutti contro queste truffe, famiglie degli alunni incluse.

  9. Buonasera. Ma è possibile richiedere la stessa maestra di sostegno per il prossimo anno scolastico? Come si può fare, ho visto c’è un modulo da compilare e inviare alla scuola. E vero? Grazie

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