Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha annunciato l’accreditamento di 1.458 corsi per la formazione di 47.000 nuovi docenti. Tuttavia, il sindacato Anief contesta aspramente la spesa, il numero chiuso e chiede un maggior ricorso alle lezioni online.

 

Presto inizieranno i corsi abilitanti per aspiranti insegnanti, come riportato dal Sole 24 Ore. Il Ministero ha finalmente accreditato 1.458 corsi proposti da istituzioni accademiche, Università e Afam, con un totale di circa 47.000 posti disponibili per i candidati docenti. La decisione giunge quasi due anni dopo il decreto 36/2022 legato al PNRR, che stabilisce l’obbligo di acquisire 60 crediti universitari oltre alla laurea.

Tuttavia, Anief solleva preoccupazioni significative riguardo alla spesa richiesta agli aspiranti docenti. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sostiene che lo Stato dovrebbe sostenere completamente i costi di formazione, evitando di scaricarli sugli aspiranti lavoratori. La richiesta di 2.500 euro per il percorso da 60 CFU è stata definita eccessiva e ingiusta, soprattutto in confronto a altri settori professionali.

Pacifico sottolinea anche la necessità di offrire il maggior numero possibile di ore di formazione a distanza e in modalità asincrona per consentire una partecipazione più ampia. Inoltre, il sindacato si oppone fermamente a qualsiasi “tetto” numerico imposto dal Ministero per i partecipanti ai corsi.

Il dibattito si intensifica con la riapertura della piattaforma per l’accreditamento dei percorsi da parte del Ministero, che ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni applaudono l’inclusione di corsi precedentemente esclusi, l’Anief mantiene la sua posizione critica, sottolineando la necessità di revisioni approfondite nei costi e nella modalità di erogazione dei corsi.

Il futuro dei corsi abilitanti per i nuovi docenti rimane un tema di dibattito acceso, con Anief che promette di monitorare da vicino il processo e di continuare a difendere gli interessi degli aspiranti docenti contro spese eccessive e restrizioni nell’accesso ai corsi.

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